Ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere e lavorare con Dario Argento nel 2006 per il suo film “La Terza Madre” capitolo conclusivo della saga de “Le tre madri” di cui fanno parte Suspiria ed Inferno.
Cresciuto guardando mille volte i suoi film e considerandolo un Maestro del genere horror, era un sogno che si avverava.
Sul set di “Notturno bus”, dove ero stagista fonico, conobbi Tommaso Calevi, organizzatore dei film di Dario Argento dalla metà degli anni novanta. Lo stalkerizzai per un’estate intera sperando di avere una piccola possibilità per stare sul set con il Maestro.
Dopo mesi e forse esasperato dalle mie mille telefonate, mi propose il ruolo da video assist. Io accettai immediatamente. Finalmente potevo stare ogni giorno per due mesi interi accanto a Dario Argento, si proprio accanto perché il video assist si occupa di collegare l’immagine dalla macchina da presa ai monitor regia.
Ricordo il primo giorno sul set come se fosse ieri, Dario Argento si avvicinò a me, mi strinse la mano e si presentò: ”Piacere Dario”. Io tremavo dall’emozione e riuscii solo a dire: “Piacere”.
Fu una delle esperienze più belle della mia vita. Le riprese si svolsero tra Roma e Torino. Il cast, oltre ad Asia Argento come protagonista, era composto da nomi enormi come Daria Nicolodi, Udo Kier e Philippe Leroy.
Assorbivo come una spugna ogni indicazione del Maestro riguardante le inquadrature, i movimenti di macchina, la direzione degli attori, ma soprattutto la messa in scena degli omicidi.
Divertimento allo stato puro, non mi sembrava di stare a lavoro ma in un parco giochi. Quei due mesi però passarono veloci e l’avventura con il Maestro giunse al termine.
Non pensavo che lo avrei rivisto, ma dopo due anni mi richiamarono sempre come video assist per un altro suo film “Giallo”. Il cast era composto dal premio Oscar Adrien Brody, Elsa Pataky ed Emmanuelle Seigner.
Le riprese si svolsero sempre a Torino. Il Maestro mi raccontò che amava Torino per l’atmosfera macabra che respirava, fonte di enorme ispirazione. E Torino ricambiava l’amore per lui.
Ricordo che sul set venivano sempre due signori a salutarlo, uno aveva il volto di Dario tatuato sulla spalla e l’altro la firma di Dario tatuata sul braccio.
Fu un’altra esperienza fantastica nel mio parco giochi preferito.
Vidi Dario Argento per l’ultima volta nel 2018 alla presentazione del suo libro “Horror – Storie di sangue, spiriti e segreti”. Dopo dieci anni non mi riconobbe, ma lo perdono, perché per me rimarrà sempre un grande Maestro.
Grazie Dario.