Oggi voglio parlare di regia cinematografica, perché dopo le ultime critiche ricevute per il mio ultimo articolo in cui esprimevo il mio pensiero, ho capito che alcuni colleghi “Cinematografari” non hanno quella “Sensibilità” che fa comprendere bene la regia cinematografica.
Per arrivare a sedersi su quella sedia tanto “scomoda”, bisogna perlomeno conoscere alcune piccole regole e conoscere un minimo di termini tecnici.
Non mi soffermerò su definizione di campi, piani, scavalcamento di campo, piano sequenza ecc.. ecc..(perché son cose che si studiano nelle scuole e nelle accademie di cinema), ma mi voglio soffermare sul fatto che spesso chi siede su quella sedia, non ha la più pallida idea di come si faccia a gestirla.
Quindi vi chiederete: “E come ci è arrivato Tizio o Caio a sedersi su quella sedia?” Beh ci sono varie motivazioni. Può essere figlio d’arte, quindi parla il cognome al suo posto, può essere un movimento commerciale, tipo un cantante famoso che in quel momento storico va fortissimo e quindi i produttori gli fanno firmare la regia di un film, o come nel caso in cui ho parlato l’altra volta, si può trattare di uno scrittore famoso in tutto il mondo.
Per me questi personaggi non si possono definire registi, perché sul set, chi ha quella “Sensibilità”, nota subito le enormi lacune che ci sono dietro quella figura. Un regista dovrebbe conoscere i linguaggi narrativi (ogni genere ha il suo linguaggio), dovrebbe conoscere un minimo il materiale tecnico, come le potenzialità della macchina da presa, delle lenti, dei vari mezzi che ha a disposizione come la steadycam, il crane e tanti altri.
Inoltre prima di sedersi su quella sedia dovrebbe impegnarsi a fare una preparazione dettagliata di tutto il progetto con i vari capi reparto, come il direttore della fotografia, la costumista, il truccatore, il fonico e tante altre figure, che sembra una cosa scontata ma non lo è affatto.
Cosa più importante dovrebbe avere tutte le inquadrature del film già ben chiare in testa e fare uno storyboard(versione disegnata delle scene accompagnate da didascalia), perché non si può arrivare sul set senza avere idea di come si debba girare una scena. Certo sul momento può nascere una nuova idea di inquadratura in base alla situazione ma il 99% deve essere già deciso.
Inoltre un regista dovrebbe avere delle qualità che sono le più importanti, che vanno al di sopra degli studi registici e del talento. Deve essere umile, gentile e disponibile con ogni figura del set, dal runner al primo attore, non deve fare distinzioni in base al ruolo svolto, solo cosi’ riuscirà a creare sinergia tra tutte le figure artistiche e tecniche che sicuramente daranno il 100% per lui e per il progetto.
Per concludere, quando esprimo un mio pensiero su un personaggio del genere e su un’esperienza vissuta, so quello che dico e non lo faccio per essere presuntuoso, ma perché sono consapevole delle mie capacità e della mia “Sensibilità”.